Enza Foceri 2004

“Cosa avrà mai da insegnare un professore di Fisica nucleare presso l’università La Sapienza di Roma agli scultori e amanti d’arte in genere? Certo è che la pratica non può scindersi dalla teoria, e anche un razionale scienziato può abbracciare con successo la via dell’arte. Del resto, come sosteneva il grande Leonardo, esempio indimenticabile di genio creativo a trecentosessanta gradi ‘…la pratica deve essere edificata sopra la buona teorica, della quale la prospettiva è guida e porta e senza quella nulla si fa bene…’.

Così Paolo Camiz, memore del prezioso insegnamento, abbandona per un momento le leggi fisiche e si sposta dalla cattedra al suo personalissimo laboratorio, dove materiali grezzi ed inutilizzabili si plasmano sotto le sue mani e si trasformano in preziose sculture. Il motto potrebbe essere ‘tutto si crea, nulla si distrugge’, perché egli ama riciclare materiali apparentemente inutili. Ammassi di ferro non più validi, come per magia, diventano Barche a vela, Totem e Simmetrie.

Caratteristica distintiva della scultura originalissima di Camiz è la destrutturazione e ricomposizione allo stesso tempo di oggetti che si ripetono. Per questo motivo le sue collezioni vengono definite Monomanie. Ogni soggetto riprodotto contiene infatti l’unione e la disgregazione di singoli e riconoscibili elementi. La sensibilità verso il magico mondo dell’arte, per lo scienziato, è conseguenza anche del proprio talento musicale, una passione che lo dota della giusta sensibilità verso un mondo così carico di espressività. D’altra parte, invece, la conoscenza approfondita della materia e delle sue leggi fisiche gli regalano il giusto bagaglio culturale per lavorare con precisione un materiale così duro e difficile da piegare come il ferro. Dal suo “laboratorio-officina” vengono fuori sculture che conservano il fascino di macchine-espressive. I temi della vita e le sensazioni colte in istanti irripetibili dell’esistenza umana prendono forma e regalano emozioni forti agli osservatori. Un connubio perfetto tra arte e scienza, tra leggi fisiche e irregolarità artistiche”.

Mostra Bipersonale alla Galleria Cassiopea – Roma