Maria Giovanna Colombo 2012

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“Tra i tanti talenti di Paolo Camiz, tutti sotto il segno del rigore, emerge la capacità di rappresentare il reale ricreandolo con inediti assemblaggi, portatori di nuova vita e significati a materiali dismessi e abbandonati. Intercettando scarti industriali e no, quintessenza del declino di una società obsoleta e di una natura spossata, Camiz rabdomante errante, innesca un dialogo tra quello che non c’è più e ciò che si sforza di emergere, tra figurativo ed astratto, (con)fondendo materie e materiali, utilizzando tecniche decostruttive e costruttive, per approdare ad una narrazione e(ste)tica nel segno di uno sviluppo sostenibile”.
(“Paolo Camiz tra divagazioni digitali e decontestualizzati metalli”- Critici per caso-Magico-13 dicembre 2012)