Mariella Lombardo 2005

“Quando l’estro si fonde con il sapere scientifico”

“La cantina, non molto ampia, di un palazzo ubicato in un viale in zona Prati sembrerebbe quasi l’antro di un alchimista, oppure il ricettacolo di un robivecchi particolarmente interessato ai vecchi metalli. Infatti la prima cosa che attira l’attenzione sono proprio i ferri vecchi. Ma che dire? Difficili anche da elencare o descrivere: chiodi, viti, bulloni, catene, pezzi di lamiera, anche arrugginiti, pezzi di tondino di ferro (trovati in un cantiere abbandonato, ci ha detto l’artista-artigiano) dadi, cerchioni di botti, oggetti strani, poco identificabili. Tutto disposto in ordine sparso. O, probabilmente, in un ordine che può sfuggire ad un comune visitatore. Il mago (o l’alchimista?) è un signore severo e bonario al tempo stesso, il professore Paolo Camiz docente all’Università La Sapienza di Roma. Sì, proprio professore e ricercatore nel campo della Fisica nucleare, anche orientato verso la Biofisica e verso i sistemi percettivi naturali . Egli ha tenuto, inoltre, corsi di Meccanica quantistica, Fisica Nucleare, Acustica musicale. Un autentico scienziato, dunque. Quale percorso lo abbia condotto ad assemblare gli oggetti metallici più disparati per creare delle piacevoli e interessanti composizioni artistiche degne di comparire in esposizioni e in gallerie d’arte, non è facile da comprendere. Potrebbe forse essere stato, in parte, influenzato vedendo i “ferraioli” piegare il tondino di ferro per il cemento armato, o trovando vecchi attrezzi agricoli? Non si sa. Ma ciò che è veramente indicativo si potrebbe forse riassumere in poche parole. Estro, inventiva, manualità, senso artistico. Ed anche applicazione scientifica legata a quelli che erano e sono, i suoi principali interessi. Certamente c’è un motivo, anche scientifico e professionale se nella sua cantina-studio-laboratorio ci sono saldatore ad arco elettrico e altri strumenti necessari per le sue sculture. Il visitatore è particolarmente interessato ai risultati di tanta ricerca e di tale lavoro. Lavoro artigianale, potremmo dire, ma con risultati di indubbie caratteristiche artistiche. Paolo Camiz, lo si deduce non soltanto vedendo le sue opere, ma conoscendo meglio il suo percorso umano e artistico e la vastità dei suoi interessi culturali, è artista eclettico. Appassionato di Musica. Diplomato in pianoforte, canta, e dirige un coro. Inoltre è appassionato di disegno e di fotografia (in particolare stereoscopica o tridimensionale). Ma è proprio di fronte alle sue opere, nella inconsueta originalità dei materiali usati, che si ha la netta percezione di trovarsi di fronte ad uno… scienziato-artigiano-artista”.

(L’Osservatore Romano 19 giugno 2005)